Ciao a tutti, mi chiamo Niccolò, ho 15 anni e questo inverno ho vissuto l’esperienza del campo giovani a Vasto con altri ragazzi della mia età.
Questo è stato il mio secondo campo e rispetto alla prima volta è stato un po’ diverso. Penso di potermi ritenere un ragazzo sempre solare e felice anche se mi capitano esperienze difficili.
Infatti, nel mese di dicembre, ho avuto una serie di esperienze che mi hanno rattristato molto: a inizio mese, nella mia scuola, un ragazzo si è suicidato. Questo avvenimento mi ha veramente sconvolto e non è stato facile superarlo. In seguito, dopo un piccolo controllo è stato detto a mio padre di doversi ricoverare in ospedale per qualche giorno a causa di un piccolo problema al cuore. Dopo aver appreso questa notizia, ho avuto tanta paura di non poter più vedere lo sguardo di mio padre. E ancora, una sera abbiamo trovato mio nonno svenuto in casa sua e abbiamo scoperto che ha un tumore alla testa. Tutti questi eventi, mi hanno creato dentro parecchia angoscia e tristezza tanto che sono arrivato a chiedere a Dio che
cosa ho fatto di male nella mia vita per assistere a tutto questo.
Sono infatti un ragazzo molto credente, ma dopo questi avvenimenti non avevo tanta voglia di andare a messa e di stare con i ragazzi del gruppo giovanissimi.
Il giorno della partenza per il campo, mi chiedevo se veramente volessi partecipare a questa esperienza: alla fine ci sono andato nonostante dentro di me continuavo ad essere triste e ad avere paura. Non volevo né parlare con nessuno né partecipare alle attività.
Nei giorni successivi, però, sono cambiato: abbiamo iniziato a leggere il vangelo la mattina e ogni giorno trovavo quella parola che mi colpiva sempre. Sentendo le condivisioni degli altri è cresciuta sempre di più in me la voglia di condividere agli altri la mia esperienza e ciò che provavo dentro:
confesso che la paura era tanta ma sapendo di non essere giudicato da nessuno e sentendomi ascoltato ho condiviso anche io.
Dopo averlo fatto, è stato per me una piccola resurrezione. Da lì in poi ho partecipato attivamente a tutte le attività, ho fatto nuove amicizie e sono riuscito anche ad arricchirmi ascoltando altre testimonianze.
Un’attività che mi ha aiutato parecchio è stata anche quella nella quale ho riempito una sagoma vuota con ciò che rappresentava come sono dentro di me e come appaio davanti a tutti. Ho riempito la sagoma con immagini che rappresentavano la mia paura mentre davanti agli altri appaio sempre felice. Grazie a questa attività, sono anche riuscito a capire che è importante testimoniare le proprie emozioni positive e negative.
Una volta tornato a casa, certo la paura non se n’è andata, ma ho sentito dentro di me la voglia di affrontare con il sorriso queste esperienze.
Ho deciso di passare più tempo con mio nonno e con la mia famiglia e cercare di dare a loro la stessa consolazione che cercavo e che ho trovato nel campo.